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CIS - LEONARDO DA VINCI - ETS 

ENTE DI PROMOZIONE E STUDI SULLA VITA E LE OPERE 

DI LEONARDO DA VINCI

 

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Nessun effetto è in natura sanza ragione, 

intendi la ragione e non ti bisogna sperienza.”

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Nell’ottobre del 2023 il Dottor Saverio Coraggio, Presidente della Onlus A.D.M.I. Associazione Dipendenti Ministero dell’Interno, ha  invitato ad una convention al Viminale, organizzata dal Rotary Club per la cura di una malattia quasi scomparsa, Marco Biffani Presidente onorario di CIS - LEONARDO DA VINCI ETS ha citato proprio  la “dieta".

Nel video un piccolo estratto.

STILE DI VITA


Leonardo si è sempre speso per alleggerire le fatiche dell’Uomo. Non poteva esimersi quindi dal tracciare un corretto percorso di vita per lui. Un vademecum da seguire per rimanere in salute e raggiungere il benessere e la felicità (letizia). Dettami – sulla base della sua enorme esperienza in tutti i campi – per alimentarsi, curarsi, comportarsi, rapportarsi con gli altri, fare moto, dormire e persino dominare le sue pulsioni sessuali. Ed ha lasciato scritto un “carme” in cui suggerisce il migliore stile di vita per il genere umano. Da seguire per l’epoca e…per sempre. Ancora valido oggi dopo cinquecento anni. Fa così:
 

Se voi star sano, osser[v]a questa norma:
non mangiar sanza voglia e cena leve,
mastica bene e quel che in te riceve
sia ben cotto e di semplice forma.

 

Chi medicina piglia, mal s’informa.

Guarti dall’ira e foggi l’aria grieve;
su diritto sta, quando da mensa leve;
di mezzogiorno fa che tu non do[r]ma.

 

El vin sia temperato, poco e spesso,
non for di pasto né a stommaco voto.
Non aspettar né indugiar il cesso.

Se fai esercizio, sia di picciol moto.

 

Col ventre resuppino e col capo depresso
non star, e sta coperto ben di notte.

El capo ti posa e tien la mente lieta.
Fuggi lussuria e attienti alla dieta.

 

ASCOLTA L' AUDIO ORIGINALE DEL CARME DI LEONARDO DA VINCI 

MUSICATO DAL MAESTRO  ENNIO SANTANIELLO

nutriscuola
marco biffani e il maestro Santaniello

Quattro quartine in endecasillabi a rime baciate. Lui la chiama “Dieta” che in Greco sta per “Stile di vita” e, in chiusura, invita a seguire.


Tredici suggerimenti:


1) - Sostiene che la salute proviene da una corretta alimentazione (cibi semplici, alle stesse ore)
2) - Consiglia di non fidarsi troppo e non eccedere con le medicine 
3) - Suggerisce di evitare l’irascibilità 
4) - Invita a fuggire dall’aria “grieve” (per estensione, da fumo, droga, ambiente malsano) 
5) - Di non eccedere nel mangiare 
6) - Di non comportarsi da fannulloni 
7) - Di godersi il vino, ma a determinate condizioni (lo produceva)
8) - Di liberare tempestivamente il corpo dalle tossine 
9) - Di non esagerare nelle fatiche dello sport. (ma, è sottinteso, di praticarlo)
10) - Di riposarsi dormendo adeguatamente (e coprirsi la notte)
11) - Di rilassarsi, di pensare positivo, di essere lieto
12) - Di non trascendere nel sesso fino alla deboscia 
13) - Di seguire lo stile di vita (Dieta) che suggerisce, per godere di salute e benessere

 

Oggi sembrano i suggerimenti della nonna. Quasi banali. Ma mezzo millennio or sono solo un nutrizionista, un medico, uno psicologo, uno scienziato poteva sostenere quei principi con cognizione di causa. 

 

La Divina Commedia con le sue terzine in endecasillabi e la musicalità delle rime baciate del tormentone di Lorenzo il Magnifico (quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia, di doman non v’è certezza…) dovevano avergli fatto pensare che se vuoi far memorizzare dei consigli ai contemporanei ed ai posteri, devi creare un carme apposito con tali caratteristiche.


Ho individuato questa poesia nel 2011 presso i Musei Capitolini di Roma in una mostra intitolata “Leonardo e Michelangelo. Capolavori della grafica e studi romani” curata dal Professor C. Pietro Marani e Pina Ragionieri. Era stata scritta da Leonardo sui bordi di una sanguigna (schizzo di colore rosso), proveniente dal Codice Atlantico (foglio 13 verso) su cui era riportata la pianta della Villa Belvedere in Roma per Papa Innocenzo VIII. Come faceva sempre quando aveva delle intuizioni, delle idee, le appuntava dove capitava.  Da giovane era famoso per vincere le gare di poesie all’impronta su un tema, che si tenevano (ed ancora si tengono) in alcune sagre di paese.


La parola “Dieta” ha attirato la mia attenzione perché stavo scrivendo un saggio sulla dieta mediterranea (che dopo ho intitolato “Leonardo da Vinci e la dieta mediterranea”). Non potendo fotografarla perché in quel museo era vietato, la trascrissi lettera per lettera. Appena a casa inviai una email al Museo di Leonardo a Milano e ne chiesi informazioni. Mi dissero che era materia di studiosi, ma non la conosceva quasi nessuno. 

Mi misi a cercare altre vere poesie come quella, scritte da lui, ma non le ho ancora trovate. Era un “unicum”. La sola ed unica vera poesia in versi che avesse mai scritto nella sua vita. 

 

Come tale doveva avergli voluto attribuire un significato che riteneva importante. Avere un valore speciale. Un messaggio per l’Uomo. Non era un divertissement, a cui si dedicava spesso. Ha scritto anche molte barzellette (forse di qualche valore a quei tempi!).


L’aveva scritta tre anni prima di morire, al massimo della sua vena creativa.
L’ho studiata a lungo e, in un saggio ancora inedito, dal titolo <Lo stile di vita suggerito da Leonardo da Vinci>  ritengo di aver dimostrato che è la sua sintetica eredità culturale che voleva lasciare ai  contemporanei ed ai posteri. Una vera, sapiente, completa, esauriente, didattica lezione di vita.


Ho un sogno. Che questa poesia venga conosciuta in tutto il mondo - esposta in stazioni, aeroporti, luoghi aperti al pubblico. Leonardo da Vinci è l’icona dell’Italianità ed il suo stile di vita va conosciuto e – perché no – applicato. Ancora valido dopo mezzo millennio. Che venga donato – bilingue, come il sottostante Mandarino/Italiano –  a venticinque addetti culturali di ambasciate straniere come scambio culturale. L’Italia non può che trarne vantaggio.

 

la dieta di Leonardo da Vinci

Per tale fine ho fatto tradurre questo “carme” in venticinque lingue madri occidentali e orientali (nel saggio). Ne ho fatto personalmente anche una versione in dialetto romanesco (la cultura non deve necessariamente essere noiosa!). 
Un secondo sogno è che venga esposto nelle scuole. Un carismatico memento laico per i giovani.

Come il crocefisso obbligatorio è l’esempio della nostra formazione giudaico-cristiana. I nativi digitali di oggi impegnati nell’hi-tech, i computer quantici, la robotica, l’intelligenza artificiale e soprattutto orientati sempre più al virtuale, rischiano di allontanarsi dai sani principi di vita di una volta. Sbiadendo la sana realtà trasmessa dai genitori e dai nonni (che ora chiamano “il vecchio analogico”).

 

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